Per tale motivo, Insula ha avviato campagne periodiche di rilievo dei livelli di interrimento dei rii, che permettono di programmare ed effettuare le attività di scavo necessarie prima che si ripresentino in città le pesanti condizioni igienico-sanitarie e di degrado degli anni ottanta. Logistica e costi sono influenzati dalla presenza delle reti infrastrutturali dei servizi pubblici (vengono effettuate indagini per individuarne la presenza) e dalle norme relative allo smaltimento dei fanghi (mediante analisi chimico-fisica, il fango viene classificato e controllato per poi essere asportato e trasferito agli impianti di stoccaggio e smaltimento).
Tale opera viene eseguita utilizzando tecniche di escavazione sia in presenza d’acqua, sia abbassando il livello dell’acqua alla quota del fondale.
Nella prima fase lo scavo in presenza d’acqua viene effettuato mediante benne, poste su barconi, ed è limitato alla sola fascia centrale del canale per non danneggiare i muri di sponda.
Durante la seconda fase di scavo a secco – necessaria per intervenire sull’intero sistema costituito dal rio e dalle sponde – viene isolato un tratto di canale sbarrandone le due estremità con palancole in acciaio infisse nel terreno o, seguendo una tecnica antica, con ture in legno riempite di argilla. Con l’uso di pompe si abbassa il livello dell’acqua a una quota compatibile con le lavorazioni e si procede con le ultime fasi di scavo manuale in prossimità dei muri di sponda, per poi eseguire tutti gli interventi di manutenzione necessari per sostenere il mutato regime idraulico del canale e per contrastare gli effetti erosivi dell’acqua.