Nel secondo caso, per contrastare il pericolo per l’igiene e la salute pubblica conseguente alla loro ormai quasi totale ostruzione, i condotti vengono liberati asportando l’accumulo di fango e detriti attraverso una metodologia innovativa. Delle speciali macchine – introdotte all’interno di un’apertura praticata nel volto del condotto sotterraneo attraverso la pavimentazione soprastante – azionano una ventola che “risucchia”, convogliandolo in un serbatoio stagno, il sedimento fangoso rimosso da un escavatore idraulico. Dal serbatoio il fango viene trasportato direttamente a un’imbarcazione ormeggiata in canale e da qui a una discarica controllata.