committente Comune di Venezia
importo 143.238,06 euro (appalto principale), 167.924,59 euro (completamento)
localizzazione Cannaregio 757/758
inizio-fine lavori giugno 1995 – giugno 1996 (appalto principale), settembre 1997 – ottobre 1998 (completamento)
responsabile intervento geom. Rinaldo Povelato (appalto principale), geom. Claudio Michieletto (completamento)
direttore tecnico ing. Flavio Bellin
progetto architettonico ing. Renzo Barbini
direttore dei lavori ing. Matteo Negro (appalto principale), geom. Claudio Michieletto (completamento)
impresa esecutrice Impresa IFG Tettamanti spa (appalto principale), Coveco (completamento)
lavori di restauro e risanamento conservativo con realizzazione di 2 alloggi e magazzini (opere di consolidamento strutturale, inserimento di tiranti, realizzazione di impianti elettrico, idro-sanitario, termico, fognario, di aerazione, taglio sulle murature contro l’umidità)

Lungo calle de le Becarie, dietro l’ex macello comunale sulla riva ovest del canale di Cannaregio, si dipana una lunga schiera di abitazioni di tipo popolare che, proseguendo a sinistra su calle de la Biscotela, si inoltra, con uno scarto ad angolo retto, tra calle de la Biancaria e calle de la Madonna. La porzione oggetto della ristrutturazione è situata in corrispondenza dello scarto del corpo edilizio, a metà di calle de la Biscotela. Il complesso, seppure interessato da interventi nel secolo scorso e all’inizio del Novecento, è di impianto pre-ottocentesco e costituisce una singolare cortina edificata pressoché ininterrotta, alta tre piani e poco profonda. I lavori hanno riguardato 2 alloggi di proprietà comunale estremamente carenti nelle dotazioni di servizi igienici e di impianti non adeguatamente distribuiti internamente e in stato di pessima conservazione. Il primo, di ridotte dimensioni e depresso rispetto al livello stradale, occupava una parte del piano terra; il secondo era invece sviluppato su tre piani. Particolarmente degradata si presentava la struttura edilizia. Sulle murature, oltre a fuoripiombo apprezzabili e a fessurazioni visibili, l’umidità ascendente aveva causato, soprattutto in corrispondenza del piano terra, il deterioramento di mattoni, malte e intonaci; i solai di legno mostravano teste di trave immarcite specialmente sul fronte nord-ovest; il manto di copertura presentava varie depressioni e numerose infiltrazioni dovute al cedimento delle strutture di sostegno. Svuotato completamente l’interno e demolita la copertura del fabbricato, del quale sono rimaste esclusivamente le strutture portanti, smantellati intonaci e rifodere interni ed esterni, sono venuti alla luce aspetti strutturali non verificabili in sede di progetto. A completare le indicazioni preventivate, una perizia supplementare ha stabilito perciò l’entità dei nuovi lavori da realizzare. L’assoluta mancanza di fondazione sotto buona parte del muro perimetrale sud-est e le evidenti lesioni hanno reso improrogabile un cospicuo intervento di consolidamento e ampliamento della base fondale, realizzato attraverso una soletta di fondazione e un muretto in cemento armato fino all’altezza di +1,60 m slmm per il contenimento delle acque alte, superando di 30 cm la nuova quota del piano terra. La scatola muraria è stata stabilizzata mediante l’inserimento di tiranti metallici di collegamento tra le murature di facciata e quelle ortogonali di controventamento, a livello del primo e del secondo impalcato. Sulle murature perimetrali, oltre all’intervento di taglio e introduzione di lastre in vetroresina contro la risalita capillare dell’umidità e di ampia ricucitura con la tecnica dello scuci-cuci, sono stati necessari a piano terra, per la grave situazione di saturazione salina, intonaci speciali risananti e deumidificanti. Inoltre, sulla superficie interna delle pareti perimetrali è stato applicato un intonaco termoisolante minerale per ridurre gli scambi di calore con l’esterno. Al posto del tradizionale legno massiccio, per le nuove strutture dei solai e della copertura sono state scelte travi in legno lamellare a vista; le caratteristiche tecniche e costruttive di questo materiale consentono di ottimizzare i benefici del restauro e accrescere il valore tecnologico ed economico dell’immobile. Sono stati realizzati infine tutti gli impianti (elettrico, idro-sanitario, termico, fognario, di aerazione). All’interno del fabbricato così ristrutturato sono stati collocati 2 alloggi, di 70 mq circa, al primo e secondo piano; ingressi, magazzini esclusivi, lavanderia-deposito comune, zona caldaie autonome al piano terra. Allo spazio d’ingresso comune, posto centralmente rispetto alla pianta dell’edificio che misura 14×6 m circa, si accede dai due fronti opposti: da calle de la Biscotela, attraverso il giardino comune varcato un muro, e direttamente da calle de la Biancaria. Una scala a doppia rampa, perpendicolare ai fronti, conduce alle abitazioni; queste sono organizzate entrambe in zona giorno (soggiorno-cottura) ad ovest e zona notte (camere e bagno) a est del vano scale. L’alloggio al secondo piano è completato da un soppalco praticabile raggiungibile con scala retrattile, illuminato e areato da un abbaino sporgente. Quadroni bicolore (rosso Verona e pietra d’Istria) levigati e lucidati pavimentano il piano terra, mentre parchetti di noce mutenye, incollati su sottofondo in argilla espansa, e piastrelle in grès ceramico ricoprono i piani superiori. Il ridisegno delle facciate, ora tinteggiate di colore rosso mattone, è invece affidato alla riapertura di tre finestre, alla realizzazione di un nuovo foro, al recupero o alla sostituzione degli elementi in pietra d’Istria delle cornici di gronda e riquadranti le bucature, alla realizzazione di nuovi pluviali in rame, al rifacimento dei serramenti.

i numeri
2 alloggi da 70 mq