committente Comune di Venezia
stazione appaltante Edilvenezia spa
importo di gara 2.908.090,75 euro
inizio-fine lavori dicembre 1998 – novembre 2001
responsabile intervento geom. Claudio Michieletto
direttore tecnico ing. Flavio Bellin e ing Luigi Zeno
progetto architettonico arch. G. Bellavitis
progetto strutture studio associato di ingegneria Forcellini, Breda, Scarpa
progetto impianti ing. F. Zuanier
direttore dei lavori arch. G. Bellavitis
impresa appaltatrice Consorzio nazionale cooperative di produzione e lavoro “Ciro Menotti”
impresa esecutrice Cooperativa muratori riuniti
lavori di restauro e risanamento conservativo
Palazzo Zorzi a San Severo è uno dei più interessanti esempi architettonici del periodo di transizione tra gotico e rinascimento a Venezia. Tra le ultime opere di Mauro Codussi, realizzato agli inizi del Cinquecento su un precedente edificio gotico, è situato all’incrocio tra rio di San Severo e salizada Zorzi.
Il complesso monumentale ha pianta a L ed è composto da un corpo edilizio e da un cortile di 12×12 m circa situato sul lato sud-ovest. La facciata principale sul rio, lunga 34,5 m, è interamente rivestita in pietra d’Istria e scandita orizzontalmente da fasce lapidee, intercalate da aperture, balaustre e tondi; mentre le facciate prospettanti sul cortile interno, elevate su un portico ad archi retto da colonne, ospitano alte finestre binate inserite su murature intonacate. Tre porte lo rendono accessibile dal fronte acqueo, due aperture immettono invece da salizada Zorzi nel cortile interno e nel vasto portico.
L’edificio, occupato per lungo tempo da abitazioni, ha subito evidenti danni al ricco apparato decorativo interno, di cui restavano purtroppo solo tracce limitate. Le pesanti manomissioni e i diffusi dissesti statici hanno indotto l’amministrazione comunale, a partire dal 1987 e in più riprese, a effettuare consistenti interventi per il recupero delle strutture originarie e per il consolidamento di coperture, solai e murature.
Susseguitisi per quasi un ventennio, i progetti di recupero e le ipotesi di utilizzo sono sfociati nel 1995 nella decisione del Comune, su richiesta del governo italiano, di assegnare il palazzo a sede dell’ufficio Unesco Roste. Tale destinazione, una istituzione scientifica con esigenze spaziali e tecniche contenute, ha consentito l’elaborazione di un intervento di trasformazione nel pieno rispetto della tipologia gentilizia e del carattere monumentale del manufatto.
Nonostante i vincoli imposti, legati in particolare alla distribuzione e alle dimensioni dei locali, sono stati ricavati spazi adeguati alle attività da svolgervi. Al piano terra, realizzati i sistemi di protezione dalle acque alte – innalzamento di una parte del piano di calpestio a +1,40 slmm e posizionamento di paratoie per gli accessi dal portico -, sono stati così collocati l’ingresso, il guardaroba e i servizi tecnici. Il piano ammezzato ospita la biblioteca e l’appartamento del custode; il piano nobile, l’ammezzato del piano nobile e il secondo piano le sale per conferenze e gli uffici; la parte abitabile del sottotetto la foresteria.
Essendo l’edificio sprovvisto di adeguati collegamenti verticali sono stati previsti, per garantire l’accessibilità a tutti i livelli, oltre al restauro della scala monumentale originaria, l’aggiunta di un ascensore e di una nuova scala a ridosso del cavedio, nella posizione delle precedenti rampe in legno distrutte, e la sostituzione del collegamento, ripido e fatiscente, tra piano terra e primo ammezzato. Le opere di consolidamento, a completamento dei lavori già avviati dal Comune, hanno interessato in particolare il complesso strutturale fondazioni-muri-colonne e volta in mattoni del portico e la ricostruzione del sistema statico originario per garantire l’utilizzo del salone al piano nobile.
È stato restaurato il pavimento del portico conservandolo alla quota attuale. Sono stati realizzati: al piano nobile e al secondo piano pavimenti in terrazzo alla veneziana; nel sottotetto l’apertura di due finestre in falda per garantire illuminazione e aerazione, vista la modesta altezza sotto catena, e un pavimento in legno e controsoffitto in cartongesso, posato seguendo l’andamento delle capriate per isolare acusticamente i vani. Infine, oltre agli interventi necessari ad adattare l’edificio alle nuove destinazioni, sono state incluse opere di finitura, tra le quali la pulizia e il restauro degli elementi lapidei delle facciate sul canale e sul cortile, e la realizzazione di idonei sistemi impiantistici (idrico-sanitario, fognario, elettrico, termico, e predisposizioni per condizionamento, antincendio, antintrusione).
i numeri
superficie utile 2.200 mq