I muri di sponda perdono così la loro impermeabilità e gran parte della stabilità. Con le consuete fasi di marea – che si susseguono ogni sei ore – l’acqua non trova più un ostacolo alla penetrazione nella parte retrostante il muro di sponda e soprattutto, nel momento in cui la marea decresce, l’acqua defluisce asportando particelle di terreno in sospensione. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, il ripetersi di tali movimenti di marea provoca la formazione di vuoti nella zona retrostante le murature prospicienti i canali con l’innesco di fenomeni di dissesto e degrado negli stessi muri di sponda e nelle fondazioni più interne dei fabbricati. Dissesti accentuati dall’urto delle imbarcazioni e soprattutto dai moti vorticosi delle eliche che – attraverso l’alternanza di impulsi indotta – asportano facilmente parte dei materiali costituenti i muri di sponda, ormai non più legati tra loro dalle malte. In alcuni casi, la situazione che si presenta dopo più di quarant’anni di mancata manutenzione è davvero grave.
Gli interventi messi in atto mirano perciò a ripristinare l’impermeabilità dei muri di sponda, garantendo anche la stabilità e la funzionalità di muri e fondazioni e proteggendo le strutture dall’aggressività dell’ambiente marino e dall’azione dannosa dei vortici provocati dalla propulsione ad elica. Ciò attraverso un insieme di tecniche: le ricuciture murarie (note come “scuci-cuci”) e le ricostruzioni in breccia laddove mancano parti di muratu-re, l’esecuzione delle sigillature con speciali leganti tra i mattoni o i blocchi costituenti il muro di sponda, l’iniezione in profondità di particolari miscele per riempire i vuoti presenti e restituire così massa al corpo murario, parziali ricostruzioni del muro di sponda quando si è in presenza di spanciamenti o traslazioni che ne hanno modificato la geometria originaria. Quando il degrado ha interessato anche il piede dei muri di sponda, al fine di garantirne l’integrità, possono essere infissi in adiacenza al bordo esterno della fondazione dei pali di legno o un palancolato metallico collegati, nella parte superiore, da un cordolo in calcestruzzo.