committente Comune di Venezia
importo di gara 4.455.370,74 euro
inizio-fine lavori giugno 2007 – dicembre 2009
responsabile intervento geom. Giuliano Molon
direttore tecnico ing. arch. Ivano Turlon e ing. Luigi Zeno
progetto geom. Pietro Tosi e arch. Michele Regini
progetto strutturale ing. Gianfranco Baldan
direttore dei lavori ing. Piero Fontana
coordinatore sicurezza in fase di progettazione arch. Claudio Bianchi
coordinatore sicurezza in fase di esecuzione geom. Roberto Bon
impresa esecutrice ATI Lavori marittimi e dragaggi spa, Satio srl, Rossi Renzo costruzioni srl
lavori di costruzione nuovo marginamento e piastra
Si tratta della realizzazione di un nuovo muro di sponda in posizione avanzata rispetto all’attuale di circa 15 m (1° lotto della Nuova porta del Lido). Partendo da nord verso sud, il marginamento riprende, per un primo tratto di 24 metri, l’andamento esistente; da tale vertice ha origine il nuovo fronte sul bacino lagunare, che si sviluppa per 115 mper poi rientrare, con un tratto lungo 40 metri, fino a raccordarsi con il muro di sponda esistente.
Il nuovo marginamento raggiunge superiormente la quota di +1,55 m sullo zero mareografico di Punta della Salute, a eccezione del primo tratto a nord che è impostato a +1,74 m, per raccordarsi alla quota del muro di sponda esistente. Dal punto di vista strutturale, il progetto propone la collaudata configurazione della banchina “danese”: una paratia continua in palancole metalliche a “Z” è collegata superiormente – mediante una soletta in cemento armato – a un sistema di ancoraggio posto in posizione retrostante, a sua volta costituito da coppie di palancole metalliche disposte trasversalmente al diaframma continuo. Alle estremità del nuovo marginamento, l’ancoraggio retrostante è realizzato con coppie di micropali.
Dalla sommità della soletta in cemento armato, posta alla quota di -0,85 m, si imposta il paramento verticale in cemento armato rivestito esternamente con elementi in pietra calcarea bianca compatta. Il coronamento del muro di sponda è realizzato con un’orlatura di “coperta” in pietra calcarea bianca compatta mentre la pavimentazione è in lastre di porfido poste a correre in corsi ortogonali rispetto al filo banchina.