committente Comune di Venezia
importo di gara 548.894,72 euro
inizio-fine lavori maggio 1999 – aprile 2000
responsabile intervento arch. Franco Fabris e geom. Giuliano Molon
direttore tecnico ing. arch. Ivano Turlon
progetto ing. Antonio Colella
direttore dei lavori ing. Antonio Colella
coordinatore sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione ing. Antonio Colella
impresa esecutrice Savedil srl
lavori di scavo fanghi, ripristino strutture di fondazione, restauro muri di sponda, sostituzione fosse, ripristino scarichi fognari, posa pavimentazione
La struttura (costituita da una muratura di mattoni pieni fino alla quota di 0,44 metri e inferiormente da blocchi di pietra d’Istria) presentava notevoli fenomeni di dissesto evidenziati da fenomeni di spostamento orizzontale.
La necessità di dare un adeguato sostegno ai fabbricati in prossimità della fondamenta ha richiesto la progettazione di una palificata continua in micropali (tipo berlinese). Di fatto la palizzata costituisce un diaframma di contenimento a tutte le azioni di spinta orizzontali provenienti dai fabbricati. Vista la presenza di uno strato di caranto si è optato per una tipologia di fondazione su micropali posti in maniera sfalsata con una tecnica di infissione che ha consentito di perforare il caranto per almeno un metro di profondità. Su questa fondazione è stata realizzata la struttura di sostegno, costruita a partire dalla base in cemento armato.
A lato della fondazione, la parete continua verticale alta 90 centimetri ha il compito di proteggere la testata della palificata inferiore.
Il muro di sostegno verticale, interamente in cemento armato, è stato gettato a ridosso della palificata continua posta a protezione dei fabbricati e della riva. La parete è stata realizzata in tratti di circa 18 metri di lunghezza, con uno spessore di 40 centimetri, e rivestita esternamente da un paramento in mattoni pieni, con un marcapiano e una listolina in lastre di pietra di Trani.
Il progetto prevedeva anche la sostituzione delle fosse e il rifacimento della linea di raccolta dei reflui. È stato posizionato un cavidotto in pvc per consentire successivamente al gestore dell’illuminazione pubblica di poter porre in interrato la linea elettrica. Posata infine la pavimentazione dello spazio tra i fabbricati e la riva della fondamenta, con pietra calcarea compatta e trachite.
L’allargamento di due metri visibile sulla fondamenta dimostrava l’esistenza di un ponte testimoniato anche dal catasto napoleonico del 1830. Il progetto ha previsto anche le opere relative alla ricostruzione delle spalle del ponte nell’ipotesi di un eventuale futuro ripristino del ponte.
Sull’intervento è stata pubblicata una scheda nel n. 19 di “Insula Quaderni”, giugno 2004.
i numeri
pavimentazione 251 mq
fango scavato 1.627 mc
sponde pubbliche 74 m