committente Comune di Venezia
stazione appaltante Edilvenezia spa
importo 3.490.297,11 euro
inizio-fine lavori novembre 1987 – luglio 1990
responsabile intervento geom. Rinaldo Povelato
direttore tecnico ing. Flavio Bellin
progetto architettonico arch. F. Bortoluzzi
progetto strutturale ing. R. Ardigò
progetto impianti ing. Gianfranco Baldan
direttore dei lavori ing. Gianfranco Baldan
impresa esecutrice ICCEM snc
lavori di ristrutturazione edilizia con realizzazione di 47 alloggi e servizi, riqualificazione del fronte acqueo

Il complesso, affacciato a nord e a est sulla laguna, a ovest sul canale di Cannaregio e a sud confinante con il complesso delle Penitenti, costituisce una cospicua porzione del bordo nord-occidentale della città antica, già sede del progetto di nuovo ospedale di Le Corbusier (1963). L’Istituto San Marco fu costruito nel 1937 come “ricovero per gli accattoni e i senza tetto e stazione di lavaggio per la nettezza urbana”, in seguito allo sfratto dalla sede a piazzale Roma.
La necessità di destinarlo ad alloggi per famiglie indigenti ha fatto emergere la consapevolezza che la natura degli spazi e l’organizzazione distributiva del complesso originario mal si prestavano a un’utilizzazione residenziale, per la difficoltà di trasformare lunghi corridoi, sale dormitorio e servizi comuni in vani rispondenti ai bisogni abitativi. Inoltre, anche se il complesso non appariva in stato di profondo degrado fisico, l’utilizzazione anomala e la qualità architettonica ed edilizia del manufatto ne esaltavano i caratteri di squallore e desolazione. Scartata perciò l’ipotesi di ristrutturare l’esistente si è proceduto a una nuova costruzione. Particolare attenzione è stata posta all’integrazione tra percorsi acquei e terrestri e alla morfologia dell’edificato. Percorrendo la fondamenta sul canale di Cannaregio, un portale introduce alla nuova calle che, collegando la fondamenta con baia San Girolamo, organizza longitudinalmente i corpi del complesso. Un fabbricato lungo 90 m circa delinea il fronte lagunare, riprendendo le proporzioni della facciata dell’ex macello; ospita 15 alloggi duplex da 75 a 103 mq, accessibili dalla calle interna. I tre arconi che interrompono la continuità del fronte, ripresi dalle case della “Marinarezza” in riva dei sette Martiri garantiscono la permeabilità visiva tra acqua e spazi interni e permettono l’accesso alla passerella di legno con l’attracco per le imbarcazioni. La sequenza porticato-corte interna-porticato caratterizza il percorso della calle che sfocia nel quartiere in baia San Girolamo, area imbonita a metà dell’Ottocento e successivamente interessata da interventi edilizi da parte del Comune e dello Iacp, contribuendo, attraverso il nuovo collegamento, a ridare dignità urbana alla zona.
Quattro scale a rampa unica accoppiate danno accesso agli 8 alloggi della parte mediana, distribuiti al primo e secondo piano, mentre due corpi scala, collocati sul fronte verso il giardino delle Penitenti, servono i 24 alloggi del terzo corpo di fabbrica. L’attacco a terra è affidato perciò ai volumi delle scale e, sul fondo, agli spazi destinati ad attività commerciali e ricreative.
L’area della corte centrale e la fascia confinante con il giardino delle Penitenti, ottenuta dall’arretramento del nuovo corpo rispetto all’allineamento dell’edificio precedente, sono mantenute a giardino, recuperando anche alberi esistenti. Sulla riva verso baia San Girolamo è stato ricavato un attracco per carico e scarico di merci. La compattezza del volume, di 12.276 mc, è ottenuta mediante un’estesa falda di copertura che sottolinea l’andamento degradante del complesso verso la laguna; mentre i grandi camini a cono rovesciato, che ne dominano il profilo, richiamano l’inserimento del complesso nel tessuto cittadino. Inoltre, sono stati utilizzati materiali e pratiche costruttive, pur tecnologicamente aggiornate, nel rispetto delle peculiarità del costruire a Venezia. Le fondazioni sul fronte lagunare sono in blocchi di pietra d’Istria che, accompagnati da una lastra di piombo posta all’innesto delle murature in elevazione, garantiscono l’impermeabilità alla salsedine. La struttura perimetrale è in mattoni pieni e solo i quattro pilastri del porticato sono in cemento armato, rivestiti in pietra d’Istria per evitare le corrosioni di questo materiale in ambiente lagunare. Profili sempre in pietra d’Istria definiscono le aperture e solcano le facciate, intonacate e tinteggiate di rosa. I percorsi pedonali, a quota +2,40 m slmm per la residenza e +2,15 m per le altre attività, sono lastricati con masegni grigi.

i numeri
47 alloggi: 1 da 102 mq, 7 da 86 mq, 3 da 85 mq, 4 da 75 mq, 12 da 65 mq, 12 da 48 mq, 8 da 45 mq

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intervento concluso

ex Istituto San Marco

fondamenta di Cannaregio

commessa ……………………………

committente Comune di Venezia

importo 4.781.480,38 euro
inizio-fine lavori novembre 1987 – luglio 1990
responsabile intervento geom. Rinaldo Povelato
direttore tecnico ing. Flavio Bellin
progetto architettonico arch. F. Bortoluzzi assessorato all’urbanistica del Comune di Venezia
progetto strutture ing. R. Ardigò

progetto impianti ing. Gianfranco Baldan

direttore dei lavori ing. Gianfranco Baldan
impresa esecutrice ICCEM snc
lavori di ristrutturazione edilizia con realizzazione di 47 alloggi e servizi, riqualificazione del fronte acqueo

Il complesso, affacciato a nord e a est sulla laguna, a ovest sul canale di Cannaregio e a sud confinante con il complesso delle Penitenti, costituisce una cospicua porzione del bordo nord-occidentale della città antica, già sede del progetto di nuovo ospedale di Le Corbusier (1963). L’Istituto San Marco fu costruito nel 1937 come “ricovero per gli accattoni e i senza tetto e stazione di lavaggio per la nettezza urbana”, in seguito allo sfratto dalla sede a piazzale Roma.

La necessità di destinarlo ad alloggi per famiglie indigenti ha fatto emergere la consapevolezza che la natura degli spazi e l’organizzazione distributiva del complesso originario mal si prestavano a un’utilizzazione residenziale, per la difficoltà di trasformare lunghi corridoi, sale dormitorio e servizi comuni in vani rispondenti ai bisogni abitativi. Inoltre, anche se il complesso non appariva in stato di profondo degrado fisico, l’utilizzazione anomala e la qualità architettonica ed edilizia del manufatto ne esaltavano i caratteri di squallore e desolazione. Scartata perciò l’ipotesi di ristrutturare l’esistente si è proceduto a una nuova costruzione. Particolare attenzione è stata posta all’integrazione tra percorsi acquei e terrestri e morfologia dell’edificato. Percorrendo la fondamenta sul canale di Cannaregio, un portale introduce alla nuova calle che, collegando la fondamenta con baia San Girolamo, organizza longitudinalmente i corpi del complesso. Un fabbricato lungo 90 m circa delinea il fronte lagunare, riprendendo le proporzioni della facciata dell’ex macello; ospita 15 alloggi duplex da 75 a 103 mq, accessibili dalla calle interna. I tre arconi che interrompono la continuità del fronte, ripresi dalle case della “Marinarezza” in riva dei sette Martiri garantiscono la permeabilità visiva tra acqua e spazi interni e permettono l’accesso alla passerella di legno con l’attracco per le imbarcazioni. La sequenza porticato-corte interna-porticato caratterizza il percorso della calle che sfocia nel quartiere in baia San Girolamo, area imbonita a metà dell’Ottocento e successivamente interessata da interventi edilizi da parte del Comune e dello Iacp, contribuendo, attraverso il nuovo collegamento, a ridare dignità urbana alla zona.

Quattro scale a rampa unica accoppiate danno accesso agli 8 alloggi della parte mediana, distribuiti al primo e secondo piano, mentre due corpi scala, collocati sul fronte verso il giardino delle Penitenti, servono i 24 alloggi del terzo corpo di fabbrica. L’attacco a terra è affidato perciò ai volumi delle scale e, sul fondo, agli spazi destinati ad attività commerciali e ricreative. L’area della corte centrale e la fascia confinante con il giardino delle Penitenti, ottenuta dall’arretramento del nuovo corpo rispetto all’allineamento dell’edificio precedente, sono mantenute a giardino, recuperando anche alberi esistenti. Sulla riva verso baia San Girolamo è stato ricavato un attracco per carico e scarico di merci. La compattezza del volume, di 12.276 mc, è ottenuta mediante un’estesa falda di copertura che sottolinea l’andamento degradante del complesso verso la laguna; mentre i grandi camini a cono rovesciato, che ne dominano il profilo, richiamano l’inserimento del complesso nel tessuto cittadino. Inoltre, sono stati utilizzati materiali e pratiche costruttive, pur tecnologicamente aggiornate, nel rispetto delle peculiarità del costruire a Venezia. Le fondazioni sul fronte lagunare sono in blocchi di pietra d’Istria che, accompagnati da una lastra di piombo posta all’innesto delle murature in elevazione, garantiscono l’impermeabilità alla salsedine. La struttura perimetrale è in mattoni pieni, e solo i quattro pilastri del porticato sono in cemento armato, rivestiti in pietra d’Istria per evitare le corrosioni di questo materiale in ambiente lagunare. Profili sempre in pietra d’Istria definiscono le aperture e solcano le facciate, intonacate e tinteggiate di rosa. I percorsi pedonali, a quota +2,40 m slmm per la residenza e +2,15 m per le altre attività, sono lastricati con masegni grigi.

i numeri

47 alloggi: 1 da 102 mq, 7 da 86 mq, 3 da 85 mq, 4 da 75 mq, 12 da 65 mq, 12 da 48 mq, 8 da 45 mq